Davanti a un salice
Davanti a un salice percorro
il tempo e ne misuro il peso.
Ora come allora ti chini sull’acqua.
Il fruscio del vento sussura piano
di grida, di giochi, di sassi, di piccoli
pesci e di corse dietro a castagne di lago.
Ti guardo e qualcuno o qualcosa mi sospinge…
ora come allora sono qui in un pomeriggio
assolato, l’allegria, le voci, i canti
e il troppo chiarore che abbaglia.
A te mi affranco, sigillo di vita
gioie immani come luci accese tra bufere
e tempeste traversammo.
Ancora ti guardo… Il tuo tronco è il mio viso
che linfa di vita percorre.
Bella!
Delicata e matura di vita vissuta; grazie!