“Il bello e il sacro” di Piero Viotto

“Il bello e il sacro” di Piero Viotto

Michela Beatrice Ferri ha raccolto nel libro «Sacro contemporaneo. Dialoghi sull’arte» (Ancora, Milano 2016, pp. 168, euro 18,00) interviste e testimonianze di artisti, di responsabili di gallerie d’arte, di critici d’arte, di filosofi intorno al problema del “sacro” nell’arte contemporanea italiana. La sua abilità e il suo merito sono stati quelli di saper dialogare con ciascuno degli interlocutori a partire dalla loro esperienza, variando e rinnovando, di volta in volta, le domande. Infatti l’autrice non usa l’espressione «intervista», ma «dialogo», perché il suo è un discorso continuo, sia pure attraverso diversi frammenti, nella quale si sente impegnata. Non è facile sintetizzare le multiformi risposte alle domande proposte, né analizzare ad uno ad uno i diciannove dialoghi, ed è inutile farne l’elenco, preferisco evidenziare alcuni punti che ritengo nodali, anche se non esaustivi. La Ferri riconosce che questo suo lavoro è un punto di partenza per una riflessione sull’arte e sul sacro, che deve continuare; non cerca una definizione, ma una problematizzazione dell’argomento in questione. In questa prospettiva il risultato è molto apprezzabile, anche perché il lettore, grazie all’inserto fotografico, può constatare il significato concreto delle risposte degli artisti, visionando direttamente le loro opere. Andrea Dall’Asta, direttore della Galleria San Fedele di Milano, apre questa rassegna, rilevando che oggi «esiste una mediocrità devastante, non solo nel campo delle arti visive, ma anche in quello architettonico», per cui per accompagnare gli artisti nella loro creatività occorre elaborare una «estetica teologica». Elena Pontiggia, docente all’Accademia di Brera, premesso che «l’arte sacra è una forma d’arte, e l’arte la creano solo gli artisti», lamenta l’impreparazione della committenza, che «si è rivolta spesso a non artisti, a epigoni attardati, disinformati, superati». Francesco Tedeschi dell’Università Cattolica di Milano rileva che Marinetti e Fillia hanno tentato «un arte sacra futurista», ma non sono stati compresi. Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, ritiene che il dialogo tra la Chiesa e l’arte contemporanea, «sia difficile, ma possibile», perché l’uomo è stato creato ad immagine di Dio e quindi le immagini che l’uomo crea sono sul prolungamento della creazione divina, e perché la Chiesa non ha un suo stile proprio, ma lo assume, di volta in volta, dalla società e dal tempo in cui si trova. Giuliano Zanchi, direttore del Museo Bernareggi di Bergamo, sottolinea la necessità che l’iconografia che adorna le strutture architettoniche sia ben correlata con la stessa architettura. A questo riguardo è molto interessante il saggio della Ferri su Enzo Cucchi, che sostituisce l’intervista, perché presenta questa correlazione nella chiesa di Santa Maria degli Angeli costruita sopra Lugano, nella quale le sculture e le vetrate dell’artista bene si integrano nell’architettura di Mario Botta. Un altro esempio è raccontato da Stefano Arienti che a Bergamo nella chiesa Giovanni XXIII ha bene integrato, a partire dalla fotografia, le immagini di un giardino, al centro del quale sta Cristo Crocifisso, realizzate sulle vetrate, con l’architettura di Traverso con pareti grisaille su vetro multilivello. Davide Coltro presenta l’installazione di dodici quadri elettronici, nella chiesa di San Raffaele a Milano, che nel loro insieme costruiscono una croce con scene varianti di cielo, rappresentando il simbolo cristiano tradizionale con la tecnologia elettronica: «Per crucem ad lucem». Molto interessante il dialogo con Nicola Evangelisti che commenta le sue «sculture di luce», che attraverso video-proiezioni, ha costruito sulle pareti di diverse chiese a Bologna. Spiega queste costruzioni multimediali di luci e suoni «in continuo mutamento e ridefinizione, ora liquide e fluide, ora infuocate e ardenti», come «un percorso di trascendenza verso la smaterializzazione». Materiali e tecniche nuove che la contemporaneità ha messo a disposizione dell’artista per costruire linguaggi nuovi, ma il pubblico sarà in grado di recepirli? E, poi, sono del tutto tramontati il disegno, la pittura, l’affresco, la scultura in bronzo o marmo? Per la storia dell’arte non è stato facile definire i contorni della “modernità”, a maggior ragione è difficile stabilire con esattezza che cosa si intenda per “contemporaneità”. Questo libro è un prezioso strumento per affrontare questa ricerca, fermo restando che la bellezza trascende il tempo e la vera opera d’arte, quella che resterà nella storia, è per natura sua universale, al di là degli stili e delle tecniche, antiche o nuove, adottate.
Piero Viotto*
*già insegnante di filosofia e storia nei Licei
già preside dell’Istituto Magistrale “A. Manzoni” di Varese (venti anni)
già incaricato della cattedra di pedagogia presso l’ISEF dell’Università Cattolica di Milano.

Ha curato la traduzione di alcune opere di Jacques Maritain: Scienza e saggezza, L’educazione della persona, Il pensiero di s. Paolo, e la presentazione di Umanesimo Integrale.

Ha collaborato al catalogo delle mostre Paolo VI e il coraggio della contemporaneità con opere di Chagall, Cocteau, Severini, Rouault, Garbari, Fillia (Brescia 1997), Il Vangelo dipinto da Guitton (Desenzano 2000), Il volto di Cristo nell’arte contemporanea (Varese 2006), Tullio Garbari, lo sguardo della bontà (Trento 2007), Remo Wolf uomo e artista del ‘900 (Trento 2010), Il sacro nell’arte di Alessandro Nastazio (Varese 2010)

Membro del Comitato scientifico dell’Institut International J. Maritain di Roma (ha curato la Bibliografia internazionale degli studi su Maritain).

Scrive di arte sul settimanale Il nostro tempo di Torino sul mensile InArte di Potenza; scrive di filosofia sul bimestrale Nuova secondaria di Brescia, sull’annuario Il Cairoli del Liceo Classico di Varese; scrive di politica sul semestrale Orientamenti Sociali Sardi di Cagliari.

Tra le ultime pubblicazioni

Pedagogia e politica del tempo libero, La Scuola, Brescia 1973
Storia antologica dell’educazione fisica in Italia, Vita e Pensiero, Milano 1983
Pedagogia di base, Vita e Pensiero, Milano 1984
Per una filosofia dell’educazione, Vita e Pensiero, Milano 1985
Introduzione a Maritain, Laterza, Roma-Bari 2000
Dizionario delle opere di Jacques Maritain, Città Nuova, Roma 2003
con Paola Viotto, Lo sguardo sul calvario: temi pasquali in Michel Ciry, Ancora, Milano 2004
Dizionario delle opere di Raissa Maritain, Città Nuova, Roma 2005
Grandi amicizie I Maritain e i loro contemporanei, Città Nuova, Roma 2008
Jacques Maritain L’elogio della democrazia, La Scuola, Brescia, 2010
Il pensiero moderno secondo J Maritain, Città Nuova, Roma 2011
Il pensiero contemporaneo secondo Maritain, Città Nuova, Roma 2012
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