In concorso: “L’incontro”

In concorso: “L’incontro”

 di Alba Rattaggi

Impossibile  resistere al fascino vistoso della vite canadese che con le sue foglie rosso scarlatto ricopriva interamente il muro.

Per contrasto il praticello sottostante aveva un aspetto modesto e dimesso, l’erba era rada e scolorita, qua e là s’intravvedevano zolle di nuda terra.

Era questo un piccolo angolo di mondo remoto e solitario che il Destino aveva deciso di rendere teatro di un memorabile incontro.

Dunque, dicevo, proprio qui, improvvisamente, arrivò la Notte. Con il suo immenso mantello scuro coprì d’un tratto ogni cosa, le foglie della vite da rosse divennero nere, l’alberello di susine parve il disegno un po’ schematico di uno scolaretto, in un attimo tutto tacque.

Erano migliaia d’anni che si ripeteva invariabilmente la stessa scena: la Notte piombava all’improvviso, di soppiatto, nell’ingenuo tentativo di sorprendere il Giorno del quale era follemente innamorata ormai da millenni. Trascorreva tutte le ore a sua disposizione frugando in ogni dove, insinuandosi negli anfratti più reconditi, arrivava persino a sollevare le foglie della vite canadese ad una ad una, scrutando la Terra dall’alto con un potente canocchiale fatto di Stelle e a volte usava una Luna così grande e tonda da fare invidia al Sole. Ma nonostante tutti i suoi sforzi, il Giorno rimaneva ostinatamente nascosto, non un barlume di luce, non si  vedeva un solo filo d’erba. Più e più volte aveva cercato di affascinarlo facendosi seducente e misteriosa, in estate si cospargeva di profumi inebrianti che rubava ai gelsomini e al caprifoglio dei giardini vicini, in inverno si ingioiellava con diamanti di preziosa brina che posava su ogni stelo d’erba, sui rami rinsecchiti del susino, sul muro sguarnito di foglie. Qualche volta si faceva ancora più scura del solito, spegneva Stelle e Luna, ed allora il cielo diventava un’immensa cupola nera dalla quale la Notte faceva scendere tutte le sue lacrime di delusione e  amarezza. Poi, stizzita, in fretta e furia com’era arrivata, se ne andava dall’altra parte del globo per vedere se avesse miglior fortuna.

Proprio in quella arrivava il Giorno. Baldanzoso, pieno di luce, a volte anche lui un po’ imbronciato di nuvoloni neri e, nemmeno da credersi, i suoi malumori avevano la stessa origine di quelli della Notte. Anche lui era da tempo immemore innamorato della Notte, ma un destino crudele si divertiva a tenerli rigidamente separati con enorme sofferenza dell’uno e dell’altra. E questo piccolo angolo di mondo assisteva impotente al dramma che quotidianamente si consumava, sforzandosi invano di trovare un rimedio.

Finchè, inaspettatamente, accadde un fatto meraviglioso: la Notte, un po’ stanca e delusa dalle continue e infruttuose ricerche, avanzava lentamente verso il praticello con passo lento, distratta e svogliata, guardando la vite prorompente di bellezza. Proprio quella volta il Giorno indugiava ad andarsene, se ne stava ancora lì appoggiato al muretto, pigro ed assorto nei suoi pensieri, quando accadde il prodigio: i due innamorati, quasi senza accorgersene, si fusero in un abbraccio lungo e dolcissimo, la luce del Giorno si spegneva lentamente lasciandosi avvolgere dalle prime ombre che a loro volta si schiarivano illuminate dagli ultimi bagliori. Per la gioia il Giorno e la Notte insieme colorarono il cielo di tinte incredibili, fino a quel momento impensabili, di tenue rosato, di celeste pallido, lattiginoso, che man mano languidamente scoloriva in una tinta indefinita, opalescente, con riflessi di madreperla. S’incendiarono di rosso fiammeggiante le foglie della vite, una .luce dorata avvolse il susino che parve rinato a nuova vita, un’atmosfera da fiaba mai vista prima s’impossessò del mondo.

Da questo abbraccio, da questa unione a lungo attesa, era  nata la Sera, primogenita amatissima, alla quale sarebbe seguito un fratellino di nome Mattino (scusate la rima) ma questa è una storia che racconterò un’altra volta.

 

 

Commenti

  • silvana silvana Giugno 07, at 07:01

    Che bello Alba…e..che bella sorpresa. Complimenti per questo rapimento che mi hai fatto vivere. silvana

    Reply
  • alba alba Luglio 23, at 18:03

    Grazie di vero cuore! Scusa il ritardo ma leggo solo ora il tuo commento….alba

    Reply
  • giovanni zappalà giovanni zappalà Ottobre 09, at 15:17

    Mi è piaciuto molto. E’ quasi una fiaba dove, sempre, c’è il lieto fine.

    Reply
  • Valeria Massari Valeria Massari Febbraio 28, at 11:17

    Alba, ti incontro ora tra le voci di “Varesepuò”, è un incontro tardivo,lo so, ma, come tutti gli incontri tardivi, è meraviglioso. Grazie per le sensazioni che ci doni.

    Reply

Lascia un commento