“Lettera ad una bambina” di Anna Elisa Mozzi

“Lettera ad una bambina” di Anna Elisa Mozzi

Bambina mia,
ti guardo e penso a quando anch’io ero una bambina come te.
Proverò a ripercorrere le tappe della mia vita e spero di riuscire ad interessarti: una bambina degli anni ’50, la scuola, la cartella zeppa di libri, l’incubo delle macchie di inchiostro sui quaderni, il desiderio e la gioia di un bel voto, i giochi all’aperto nelle lunghe serate estive quando ancora c’erano le lucciole…
Il desiderio dei doni di Gesù Bambino a Natale e quello delle vacanze al mare per fiutare la salsedine e cercare magiche conchiglie.
Ogni realtà nell’ infanzia sembra solo sfiorarti, le sofferenze, il dolore ti stanno accanto ma un velo sottile ti protegge.
La consapevolezza di te e di ciò che ti circonda ti raggiunge nell’ adolescenza quando la realtà ti appare come tale. In questa fase i desideri si fanno strada; ti vedi totalmente inadeguata, tutto e tutti sono meglio di te. Il desiderio di crescere ti lusinga e allo stesso modo ti respinge.
Intanto Il tempo che sembra scorrere lentamente, ti corre dentro e fuori.
Così ti ritrovi adulta, pronta (forse) a coprire il tuo ruolo in famiglia e nella società. Il desiderio di vivere tutto in pienezza, come persona e come donna, ti sta sempre a fianco; qualche volta si riesce, nonostante vari intoppi.
Oggi alla soglia di un’età avanzata, il desiderio è quello di stare accanto a tutto e a tutti, ascoltando, leggendo e cercando sempre di imparare. Accanto a queste cose ci sono sempre nuovi luoghi da visitare, ci sono le albe e i tramonti così vivi e belli nell’ avvicendarsi dei giorni e delle notti; il desiderio costante di tutto ciò che è vitale è sempre più forte, forse perché il tempo ti scivola addosso inesorabile. L’inquietudine, intesa come ricerca, come curiosità, come tensione verso la conoscenza di tutto ciò che è possibile conoscere, è un tutt’uno con me.
Senz’altro ho commesso vari errori ma questi errori insieme a qualcosa di positivo mi hanno forgiato e costruito, io sono oggi quello che ho vissuto; così credimi, bambina, vivere è una cosa buona ed è sempre meglio qualche errore del nulla.

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