In concorso: “Sogno”
Le luci del giorno si erano spente al dolce arrivar della sera e l’ombra del buio avvolgeva la grande casa dei giochi. Grida dei balli e del correre felice risuonavano ancora nei miei occhi e nelle mie orecchie. Ci apprestavamo tutti al riposo. Poi un cane furioso e affamato mi attaccò avvolgendomi in mille timori e uno strazio assai forte si impadronì di me. Cercai invano di chiudermi a chiave nella due ampie stanze che Luce R. mi aveva all’uopo preparato.
Era scuro e aveva negli occhi la rabbia furiosa del cane quasi un lupo che mi voleva ammazzare. Era forte e aggressivo e in ogni momento mi rinnovava l’angoscia. Pensai poi di averlo seminato e mi misi a letto a dormire. Entrambe le porte della mia camera erano chiuse e dalla finestra filtrava la luce forte della luna. Ad un tratto mi alzai per vedere se tutto era a posto ed ecco, in un angolo, quasi nascosto e dormiente il famelico lupo.
Stava dormendo anch’esso. Perché temere? … Altre volte nel sonno non mi aveva molestata, ma la paura era forte e invano cercai dei pensieri rassicuranti. E se si fosse svegliato? mi avrebbe certo attaccato, l’ansia saliva. Tutto era angoscia. Uno due tre…contavo ma il sonno fuggiva. Ad un tratto pensai che Luce avrebbe potuto aiutarmi e la svegliai. Dormiva serena in una camera accanto e non esitò a lasciarmi il suo posto e prendere il mio incurante del cane. Dormiva… Ma se si fosse svegliato? Ella non lo pensava, a differenza di me….
Presi dunque il suo posto nel letto e cercai di dormire, ma mi accorsi che altri pertugi erano aperti tutti intorno alla casa dai quali il cane avrebbe potuto arrivare a sbranarmi, era la grande paura della morte che mi assaliva impetuosa e non mi lasciava scampo. Allora una folla di amici e di brave persone mi venne in soccorso. Ognuno pensò di portare qualcosa per chiudere i passaggi dai quali il cane poteva entrare e arrivare fino a me. Chi libri, chi stracci, chi mobili ed altro. Intanto il lupo ridesto ringhiava e veniva a cercarmi: guardava i pertugi, attaccava gli oggetti, ma forse…
Mi svegliai con la sensazione che forse non mi avrebbe raggiunto. La solidarietà forse mi aveva salvato.
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