Tre luci
Tre luci, oltre il confine di una strada.
Ed un filare luminoso, oltre.
“Perché sono infelice?”, si chiedeva un poeta.
“Dove sono scappate, le parole?
Dove le metonimie, le metafore, i chiasmi?
Dove gli endecasillabi, i quinari, i sonetti,
e dove le terzine, le strofe e le quartine?”.
Tre luci, oltre il confine di una strada.
Ed un filare luminoso, oltre.
“Dove fuggisti amato bene mio,
che mi desti coraggio a raccontare
tu, con le tue parole, Poesia,
la mia sete d’amore e il desiderio
della pace del cuore?”.
Tre luci, oltre il confine di una strada.
Ed un filare luminoso, oltre.
Rimaneva sospesa la domanda,
e l’occhio suo laggiù si risucchiava:
solo tre luci e quel filare, oltre.
© GdL
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